Due chiacchiere, la partita a carte, un caffè o una bibita, qualche attività creativa, l’incontro mensile “gruppo di vangelo”.
Il Centro anziani “Cuore Immacolato di Maria” propone la sua semplice offerta di quotidianità, nella consapevolezza che gli appuntamenti socializzanti giovano allo spirito e fanno invecchiare meglio. Ogni giorno è aperto dalle 15:00 alle 18:00.
Per questo, nella costruzione che, fino ai primi anni 60, ha accolto la prima chiesa parrocchiale per trasformarsi poi in scuola materna, ogni pomeriggio si registra almeno una trentina di presenze. In realtà gli interessati, coloro che frequentano anche se non assiduamente, sono più del doppio.
Arredo essenziale, pulizia curata dagli anziani, la macchinetta per il caffè ed il frigo per le bevande, il laboratorio in cui le donne confezionano i fiori di carta, la sala giochi ed i servizi. Nei locali un’atmosfera discreta e silenziosa, viva e corretta.
Il Centro è stato guidato fin dall’inizio (anno 1981) da Giovanni Pirola coadiuvato da un gruppo di volontari.
“In inverno le nostre attività si svolgono tutte in questi spazi – spiega Elsa – L’estate, invece, usciamo all’esterno, intorno ai tavolini allineati davanti all’ingresso per lo scopone al fresco”.
Ogni settimana, in un giorno prefissato, viene l’infermiera per misurare la pressione. E gli anziani si mettono in fila, come scolaretti, per non farle perdere tempo e per tenere sotto controllo il loro stato di salute.
Ognuno ha il suo ruolo. Chi non gioca a carte, conversa con le amiche, sta nel laboratorio, commenta gli articoli del giornale. Ogni giovedì, da ormai tanti anni, un bel gruppo di signore si trova per preparare i lavori che saranno esposti alla Mostra di Beneficenza nella settimana dell’Immacolata.
Ci vuol poco per dar l’opportunità di sfuggire alla solitudine ed alla malinconia, mantenere validi rapporti sociali, sentirsi parte di un gruppo che invecchia insieme.
Per questo, da 37 anni, il Centro è operativo. “Mancano i rincalzi – ci spiega un’attiva frequentatrice – perché molti nonni, oggi, sono sulla breccia più che mai. Assistono i nipotini, li portano a spasso, fanno i compiti con loro, li invitano a pranzo. Si è impegnati sin oltre i 70 anni e non sempre si riesce a ritagliare uno spazio per gli incontri con gli amici. Lo zoccolo duro, però, resiste e le ore trascorse al “Centro” rappresentano un piacevole fil rouge in una vita che volge al tramonto”.